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mercoledì 1 maggio 2013

My body's saying let's go / But my heart's saying no, no. The Lords of Salem.

Si, ho usato un verso di Christina Aguilera come titolo di un post su Rob Zombie. E, dopo aver visto "The Lords of Salem", sono definitivamente convinta che Rob apprezzerebbe la scelta.
Non perdiamo troppo tempo con la trama - l'avete visto "Rosemary's baby"? Ecco: quello, scritto sotto LSD e con le streghe al posto dei satanisti. 


Andiamo dritti al punto: questa è la recensione più sofferta che abbia mai scritto. Perché ieri sera sono uscita da quella sala combattuta come un leghista fatto di Viagra di fronte a un'extracomunitaria fatta di Roipnol. Una doverosa premessa: trovo che Captain Spaulding sia uno dei personaggi più adorabili nella storia del cinema, "Hellbilly Deluxe" è stata la colonna sonora dei miei vent'anni e la vita di Sheri Moon rappresenta per me il massimo dell'aspirazionalità. Ora, la morale che potreste cogliere da questa premessa è che ogni scarrafone è bello a mamma soja. E, nel coglierla, sareste parecchio sagaci.
Il 60% di questo film vi mostrerá streghe torturate, processate e arse vive, che nemmeno in punto di morte rinnegheranno la fede nel maligno e bla bla bla. Io adotterò la stessa filosofia: non affermerò mai che questo film sia una cagata pazzesca - un po' perché proprio non ce la faccio per questioni affettive, e un po' perché in fondo non sarebbe nemmeno del tutto vero. Scrisse mordendosi il labbro nervosamente. 
Perciò facciamo così: procediamo per sottrazione. Qui vi parlerò solo degli aspetti positivi del film e poi giudicherete voi stessi, se vi sembrano abbastanza per sborsare nove euro e condividere per un'ora e mezza la sala con sedicenni visibilmente - e rumorosamente - fan dei White Zombie.

1) Colonna sonora

In breve, perfetta. Non per niente è curata da John 5, il che per un'ex adolescente cresciuta a pane e Marilyn Manson è davvero un colpo basso. Rob conosce i suoi polli, è evidente: la melodia maledetta da cui parte tutta la storia finisce dritta dritta nella playlist di ogni amante dell'industrial. Spettacolare il finale apocalittico con voce di Nico in sottofondo - una scena che forse da sola vale l'intero film.

2) Blasfemia a gogò


E di quella che fa ridere anche un cattolico - forse. C'e il prete che promette la salvezza eterna in cambio di un semplice pompino, ci sono le statue di santi che si masturbano, e come tocco finale c'è Sheri Moon in versione Maria ma decisamente poco Vergine. Potrebbe sembrare tutto oltremodo offensivo e pesante, se non fosse che Rob aveva saputo farci divertire anche di fronte alle torture della famiglia Firefly. 
Figuriamoci di fronte a un Satana basso, pelato e obeso che ingravida l'elettaE i riferimenti estetici a Silvio sono così evidenti che mi aspettavo un "Era solo burlesque" dopo l'amplesso malefico.


3) Varie ed eventuali
Scenografia da dieci e lode; fotografia meravigliosamente anni '80; Sheri Moon che insegna che certo, per le rughe c'è poco da fare, ma guardate che glutei si possono conservare anche a 40 anni.

4) ...
Sono certa ci sia qualcos'altro che mi é piaciuto, anche se al momento non mi sovviene. Ma dipende solo dal fatto che ho scarsa memoria. 
Perché, come ho già detto, questo film non è mica una cagata pazzesca.