Ringraziatemi.
Perché in questo post parlerò di un film con Michael Fassbender. Per cui avrei
potuto infarcirlo di frasi tipo “Fassbender, l’attore che ha sfondato con
Shame”. O “Fassbender, l’attore noto per le sue colossali interpretazioni”. O
anche “Fassbender, le cui performance sullo schermo lasciamo sempre a bocca
aperta le spettatrici”. Ma non lo farò. Naturalmente non perché io abbia
imparato a esprimermi senza ricorrere a espressioni triviali. Ma semplicemente
perché, per quanto la recitazione di Fassbender sia – come sempre – appagante,
c’è Kelly Reilly, ossia la coprotagonista, che brilla persino più di lui.
Brilla per quanto glielo consentano i chili di fango di cui è cosparsa per
buona parte del film, mentre si rotola per il bosco nel tentativo di salvarsi
la delicata e diafana pelle.
“Eden
Lake” è una piccola perla che non mi aspettavo. È come quando apri il pacchetto
di figurine e trovi proprio quella che ti manca, come quando mangi la torta in
cui hanno messo dentro l’anello, e tu hai il culo di trovare l’anello, come
quando fai tombola e hai solo una cartella mentre gli altri ne hanno 37.
Kelly
Reilly è Jenny, dolce maestra d’asilo tutta sorrisi e lentiggini. Ad attenderla
fuori dalla scuola c’è Steve, aka Michael. Con un gigantesco range rover. Non tutti
si fanno il macchinone per compensare. C’è chi lo sceglie per proporzionalità
diretta. Steve, cotto come una porcellana di Capodimonte, vuole portarla fuori
per un week end romantico perché, sorpresona, vuole chiederle di sposarlo.
Bravo Steve! Salvo scegliere, come set per il racconto che lei ripeterà fino
alla nausea alle amiche, un cacchio di lago isolatissimo, dove sistemarsi con
una tenda e un sacco a pelo. Idiota Steve! Per farvi capire, un posto dove lui
è stato con i suoi amici e dove si sono ubriacati. Campeggio. Amici. Alcol.
Come fa a venirti in mente di portarci il tuo amato bene, lo sa il cielo.
Kelly,
che scema non è, capisce dai primi fotogrammi che non è la migliore delle idee.
Voglio dire, siamo donne: ci accorgiamo di un dannato pisello sotto sette
materassi, volete che non notiamo un grosso problema che si aggira
fischiettando nei pressi dell’entrata delle nostre chiappe?
Comunque,
i nostri si accampano, e poco dopo vengono raggiunti da un simpatico gruppetto
di adolescenti e pre-adolescenti del luogo. Il tipo di ragazzi che ti fa venire
voglia di farti annodare le tube. E il tipo di inglesi che, se vedono Hugh
Grant, se lo schiacciano sulla fronte tipo lattina di birra. Con quell’accento
dolce come una passata di carta vetrata sui bulbi oculari.
Cosa
volete che facciano degli adolescenti, se non frantumare la minchia di una
povera coppia che sta lì senza dar fastidio a nessuno? Frantumano la minchia,
per l’appunto. Ma mentre Kelly, che ormai abbiamo appurato dal primo minuto
essere quella intelligente della coppia, preme per andarsene senza scene, quel
genio di Steve si comporta da maschio e reagisce. Idiota Steve!
Perché,
tra la coppia e i sei adolescenti, inizia un inseguimento che vi farà venir
voglia di correre nei boschi durante la stagione di caccia e fare da scudo ai
tordi col vostro corpo nudo e inerme. Gli horror, in linea di massima, hanno un
andamento a onda: relax-salto sulla sedia-relax-salto sulla sedia. L’ottimo
regista James Watkins, invece, si e ci assesta su un livello di ansia tremendo
e costante. Stai lì, e tifi per la povera coppia con la stessa desolata
speranza che avevano gli interisti prima di Mourinho. Ma soprattutto tifi per
Kelly, a cui all’inizio non avresti affidato manco un maglione infeltrito, e
che invece lotta con una tigna che vorresti avere tu quando sei in fila alle
poste con i vecchi che tentano di superarti da ogni angolo. Kelly scappa, si
tuffa, si infila nella pattumiera, si fa certi tagli e con certi oggetti che
quelli di Real Time potrebbero tirarci fuori 10 programmi. E sapete perché?
Perché Steve, mentre sono in fuga e più morti che vivi, le chiede di sposarlo e
le dà l’anello. E la consapevolezza che se sopravvivi ti sposi Fassbender,
credetemi, deve darti tanta di quella adrenalina da risuscitare 5872 Mia
Wallace.
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