Il 2 ottobre è la festa dei nonni. Avete presente no, sono le
babysitter di quando eravate piccoli, che invece di ricevere dai vostri
genitori i cinquantamila, li davano a voi. Comunque, quel giorno lì, se
vorrete celebrarli non troverete niente di meglio che Mystic Pizza.
Perché Mystic pizza è l’apoteosi dei nonni e dei loro dettami.
Il film solo apparentemente parla di queste tre ragazze, di cui due sono
sorelle, che lavorano nella pizzeria che dà il nome al film. Dove a
quanto pare si fa la pizza più buona del mondo. Vi ricordo che stiamo
parlando di una pizzaiola di origine portoghese, che sforna pizze negli
Stati Uniti, paese dove viene considerata una prelibatezza metterci
ananas e prosciutto cotto. Ma io non sono Gordon Ramsay, quindi
chissene.
Queste tre ragazze, tra cui una piuttosto in carne e in fase di litigio
col parrucchiere Julia Roberts, vengono seguite mentre intrecciano
relazioni sentimentali. È un chick flick, che vi aspettavate, una
partita a scacchi con la morte per caso?
In realtà, quello che viene prepotentemente fuori dalla pellicola, è
quanto i nonni ne sappiano.
1) I nonni salvano i matrimoni. Tu, donna, perché dovresti mettere
in casa, sotto gli occhi di tuo marito architetto green radical chic,
una soda e palpitante 18enne (Kat Arujo, ossia la sorella piccola del
personaggio di Julia Roberts)? Qual è il prossimo passo, Sasha Grey come
donna delle pulizie per scopare i pavimenti?
Pigliati nonno, risparmi, e rendi molto più difficile a tuo marito
tradirti.
2) Impara a cucinare. Non importa che Julia Roberts interpreti la
cameriera, e quindi non colei che spignatta a tutti gli effetti ma solo
quella che porta il pasto in tavola: quando dalla cucina passa nella
sala del locale, gli uomini la guardano con bramosia. Cibo = sesso =
tenersi un uomo.
3) Meglio con più carne addosso: uno dei 3 protagonisti maschili
preferisce una florida e mora Roberts alla biondina magra e algida. Lo
so, il mio ideale di donna è Kate Moss, ma a quei cretini col cromosoma y
piace infilare le mani – e altre svariate parti – in luoghi morbidi e
coccolosi. Quando nonna Adele mi dice “Quanto stai bene celletta
(uccellino) mia”, io due cose so: che il mio BMI è a 30, ossia sull’orlo
dell’obesità; ma che le mie tette sono più grandi. (I “poro celletto”
invece, secondo mia nonna indicano grave sciagura, come quando mio
fratello è stato un anno a Copenaghen per studio. In effetti come non
compatirlo.)
4) Datela dopo. Milioni di nonne non possono essersi sbagliate. Dove
“dopo” è relativo a sé stesso, è dopo il dopo, tergiversate, fategli
venire le palle color puffo. Quando Julia Roberts conosce Charles Gordon
Windsor Jr. Mazzanti Viendalmare, gliela dà praticamente subito. E
rimane inculata. Per inciso, se volete capire cosa si intende davvero
quando si parla di “lineamenti cesellati”, guardate lui.
Poi vabbè che il finale rimane aperto, si rifrequentano e via dicendo.
Ma a me piace pensare che per una volta a Julia sculata Roberts non
vadano bene le cose, e che le raccomandazioni delle grangenitrici siano
sacrosante.
Quindi cari amici, stasera, quando tornate a casa, prima vi vedete il
film, e poi andate dai vostri nonni, e pure dai vostri genitori, che
sono i nonni di domani, date loro una carezza, e dite loro “Questa è la
carezza di Blood and Tears”.
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