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giovedì 30 agosto 2012

E con ogni pizza in omaggio una lattina di saggezza. Mystic pizza.

Il 2 ottobre è la festa dei nonni. Avete presente no, sono le babysitter di quando eravate piccoli, che invece di ricevere dai vostri genitori i cinquantamila, li davano a voi. Comunque, quel giorno lì, se vorrete celebrarli non troverete niente di meglio che Mystic Pizza. Perché Mystic pizza è l’apoteosi dei nonni e dei loro dettami. Il film solo apparentemente parla di queste tre ragazze, di cui due sono sorelle, che lavorano nella pizzeria che dà il nome al film. Dove a quanto pare si fa la pizza più buona del mondo. Vi ricordo che stiamo parlando di una pizzaiola di origine portoghese, che sforna pizze negli Stati Uniti, paese dove viene considerata una prelibatezza metterci ananas e prosciutto cotto. Ma io non sono Gordon Ramsay, quindi chissene. Queste tre ragazze, tra cui una piuttosto in carne e in fase di litigio col parrucchiere Julia Roberts, vengono seguite mentre intrecciano relazioni sentimentali. È un chick flick, che vi aspettavate, una partita a scacchi con la morte per caso? In realtà, quello che viene prepotentemente fuori dalla pellicola, è quanto i nonni ne sappiano. 
1) I nonni salvano i matrimoni. Tu, donna, perché dovresti mettere in casa, sotto gli occhi di tuo marito architetto green radical chic, una soda e palpitante 18enne (Kat Arujo, ossia la sorella piccola del personaggio di Julia Roberts)? Qual è il prossimo passo, Sasha Grey come donna delle pulizie per scopare i pavimenti? Pigliati nonno, risparmi, e rendi molto più difficile a tuo marito tradirti. 

2) Impara a cucinare. Non importa che Julia Roberts interpreti la cameriera, e quindi non colei che spignatta a tutti gli effetti ma solo quella che porta il pasto in tavola: quando dalla cucina passa nella sala del locale, gli uomini la guardano con bramosia. Cibo = sesso = tenersi un uomo. 
3) Meglio con più carne addosso: uno dei 3 protagonisti maschili preferisce una florida e mora Roberts alla biondina magra e algida. Lo so, il mio ideale di donna è Kate Moss, ma a quei cretini col cromosoma y piace infilare le mani – e altre svariate parti – in luoghi morbidi e coccolosi. Quando nonna Adele mi dice “Quanto stai bene celletta (uccellino) mia”, io due cose so: che il mio BMI è a 30, ossia sull’orlo dell’obesità; ma che le mie tette sono più grandi. (I “poro celletto” invece, secondo mia nonna indicano grave sciagura, come quando mio fratello è stato un anno a Copenaghen per studio. In effetti come non compatirlo.) 
4) Datela dopo. Milioni di nonne non possono essersi sbagliate. Dove “dopo” è relativo a sé stesso, è dopo il dopo, tergiversate, fategli venire le palle color puffo. Quando Julia Roberts conosce Charles Gordon Windsor Jr. Mazzanti Viendalmare, gliela dà praticamente subito. E rimane inculata. Per inciso, se volete capire cosa si intende davvero quando si parla di “lineamenti cesellati”, guardate lui. 


Poi vabbè che il finale rimane aperto, si rifrequentano e via dicendo. Ma a me piace pensare che per una volta a Julia sculata Roberts non vadano bene le cose, e che le raccomandazioni delle grangenitrici siano sacrosante. 
Quindi cari amici, stasera, quando tornate a casa, prima vi vedete il film, e poi andate dai vostri nonni, e pure dai vostri genitori, che sono i nonni di domani, date loro una carezza, e dite loro “Questa è la carezza di Blood and Tears”.

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