Mettiamo
subito una cosa in chiaro: chi scrive è a dieta. A dieta da tre mesi. Roba che
attualmente guardo i carboidrati come un maniaco sessuale guarda gli stacchetti
delle Veline. Per cui, si: ci sarà acidità nelle mie parole. L’acidità è
l’unico condimento concesso dal mio regime alimentare. Quindi, femministe mie,
tenetevi alla larga da questo post perché qua non ci sarà comprensione né
solidarietà: le donne in sovrappeso verranno maltrattate di brutto.
Warning warning warning.
E adesso,
passiamo al film. Ripetiamo tutti insieme: “Io, da un film da femmina in crisi
premestruale, mi aspetto dell’aspirazionalità”. Concetto semplicissimo, che ha
arricchito le casse di decine di registi, sceneggiatori e Julie Roberts. Eppure
c’è sempre qualche pollo che tenta la mossa del chick flick femminista. Ecco,
io a questi signori vorrei far notare che noi donne, nonostante la nostra
abilità nel confondervi le idee, sappiamo benissimo cosa vogliamo. E se una
sera abbiamo deciso di guardarci un film pregno di femminismo, ci guardiamo
Kill Bill. Ci guardiamo Dogville. Ci guardiamo un qualsiasi film d’autore dove
una donna ammazza gente come se non ci fosse un domani.
Ma se al
contrario abbiamo in programma la visione di un chick flick, tanto per avere un
sottofondo alla manicure fatta in casa, VOGLIAMO DAVVERO GUARDARE UN CHICK
FLICK. Vale a dire, un filmetto leggero, al limite dello stupido, che non si
faccia veicolo di alcun valore oltre “L’uomo dell’amica è sacro” o “Prendere in
giro una racchia non sta bene”.
E quindi,
che me ne faccio io di “Le donne vere hanno le curve”? Un film che vorrebbe
farmi credere NON alla bellezza interiore. Di più. Un film che vorrebbe farmi
credere che io donna sto bene con me
stessa, mi piaccio, in versione cotechino.
Vi prego.
Dai.
Può anche
essere vero – io non lo credo, ma sono opinioni – che la bellezza stia
nell’occhio di chi guarda. Ma l’occhio di una donna che guarda sé stessa,
fidatevi, è iniettato di sangue. Nessuno altro potrà mai offendere l’aspetto
fisico di una donna più e meglio di quanto lo faccia la sua stessa psiche. Dire
a una donna di accettarsi così com’è è come dire a uno Spartano di invocare
pietà in battaglia. Noi non ci arrendiamo. Mai. La 38/40 è l’obiettivo a cui
immoliamo la nostra vita quotidiana.
Poi oh, non
mi credete? Guardate qua e ditemi se queste donne possono onestamente dire di
amare il proprio corpo.
Ma anche:
E per non
farci mancare niente:
Al di là del
cast improntato al sex appeal, “Le donne vere hanno le curve” ci offre anche
una trama originale: Cenerentola, versione messicana. Ana – la grassona più
giovane – vuole andare al college, essere una donna indipendente e uscire con i
ragazzi. Ma si scontra con una mamma vecchio stile, che non pensa ad accrescere
la cultura della figlia quanto a diminuirne il livello di colesterolo. Anche
qua: trovatemela, nella vita reale, una mamma che si preoccupa della tua linea
anziché rimpinzarti come un tacchino farcito, negando l’evidenza dei tuoi 50epassa
chili. E Ana che fa? Anziché ringraziare Dio per una madre così saggia, le urla
contro e si ribella a suon di “Mi trovo bellissima così”.
E niente,
questo è il film. Ana litiga un po’ con ogni membro della famiglia e alla fine
al college ci va. Manco a dirlo, grassa come prima.
Insomma, se
anche voi siete attualmente vestali dell’Ipocalorico, ‘sto film vi farà prudere
le mani per 90 minuti. Fatemi sapere come va, io oltre non riesco a commentare.
Probabilmente a causa di un calo di zuccheri.
Ho intenzione di scagliarmi contro di te senza pietà. warning warning warning.
RispondiEliminaNon ho visto il film. Da 10 anni lotto con il mio corpo e alterno settimane di digiuno a giornate di abbuffate compulsive. Ma come puoi parlare in questo modo? Cioè, il valore di una persona dipende dai suoi chili? ma per favore...
Guarda, se io non avessi avuto tutta questa pressione addosso per anni (sono una ballerina) probabilmente non avrei mai sofferto di disordini alimentari, mai avuto simili oscillazioni di peso, e mai riempito il mio stomaco di qualsiasi cosa mi passasse davanti senza ritegno. e no, non me ne vergogno. I disordini alimentari sono malattie e l'unico modo per uscirne e avere un peso normale e salutare e accettarsi e ascoltare i propri segnali di fame e sazietà. forse tu di problemi non ne hai mai avuti, in quel caso beata te. Altrimenti ti consiglierei di andare da uno psicologo che ti possa aiutare a capire che nel giudicare gli altri riveliamo in realtà qualcosa di noi stessi e nessuno ha il diritto di metter bocca sui comportamenti alimentari, o l'aspetto, di esseri umani al di fuori di sé.
NeStoUscendo, perdonami, ma ho smesso di leggere dopo il tuo "Non ho visto il film".
RispondiEliminaSai, il blog di questo tratta: di cinema. E ne tratta con superficialità e sarcasmo, nel caso ti fosse sfuggito anche questo.
Tuttavia è un peccato, perché l'incipit "Ho intenzione di scagliarmi contro di te senza pietà" prometteva bene. Facciamo che ti guardi il film e poi, se hai voglia di scrivere qualcosa di più attinente al topic, ci risentiamo?