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lunedì 22 ottobre 2012

Un Dawson è per sempre. Don't Trust The Bitch in Apartment 23.

Rossella - che Dio benedica lei, ‪Margaret Mitchell‬ e Vivien Leigh - pronunciando la celebre massima "Domani è un altro giorno", non si è limitata ad assicurarsi la vetta del Graziealcazzismo.
Ma ha lanciato all'intero mondo femminile un messaggio di speranza e fiducia nel futuro. Fiducia, nel mio caso, assolutamente ricompensata. Voglio dire: non ho fatto in tempo a concludere che le donne a NY sono o brutte, imbecilli e ricche (Sex and The City) o brutte, imbecilli e povere (Girls), che voilà: arriva in TV "Don't Trust The Bitch in Apartment 23". Che, ammetterete, già solo dal titolo batte ogni altra serie utero-centrica mai conosciuta.
E soprattutto, ci fa scoprire due protagoniste belle, intelligenti e con le pezze al culo come noi.

Plot: June, ingenuotta provinciale e bionda, approda a NY dritta nelle grinfie della coinquilina Chloe - cinica, egoista, e naturalmente mora. Ovvero, la bitch dell'appartamento 23.
Le due iniziano una turbolenta convivenza che renderà l'una meno idiota e l'altra meno stronza. That's it.
MA, signore e signori, il tocco di genio è un altro: il miglior amico di Chloe è niente popò di meno che James Van Der Beek, nel ruolo di se stesso. Se stesso fino a un certo punto, visto che - come probabilmente avviene anche nella realtà - James è universalmente conosciuto e riconosciuto come Dawson. Cosa che dà vita a una serie di gag esilaranti (grazie, sceneggiatrice dal nome impronunciabile. Tu sì che te la guadagni la pagnotta.). Qualche esempio? Il tenero James - uomo dall'autoironia inversamente proporzionale alla virilità di Dawson - viene chiamato a tenere un seminario di fronte ad aspiranti attori. Con questo risultato:


E poi via, a cori di "I don't wanna wait…" ogni volta che incontra una fan - fan che non esita a portarsi a letto, nonostante gli venga spesso richiesto di indossare camicie di flanella Dawson's style durante l'amplesso. E di recitare quei monologhi pieni di spessore del calibro di:


Insomma, si ride parecchio con James. Mi verrebbe quasi da dire che è lui il vero protagonista della serie, se non fosse che Chloe è esattamente il tipo di donna a cui chiederei la mano. Se fossi un uomo stupido.
Bellissima, matta come un cavallo, abbastanza furba da riuscire a vivere a NY solo grazie a truffe ed espedienti vari. Per capirci - e so che con questo paragone ci capiamo: Chloe è la Holly Golightly del 2000. 

Quella che tutte vorremmo essere, ma nessuna vorrebbe avere come coinquilina. Difatti la povera June viene derubata, ingannata e insultata. E completamente ignorata da noi spettatori, come è deciso dallo script che sia. Finché, naturalmente, Chloe realizza che in realtà le vuole un sacco di bene, a quella biondina tutta scema.
 
Si, avete capito bene: in pratica, se Chloe è la nuova Holly, June è la nuova "Gattooo!".

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