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lunedì 23 luglio 2012

Odi et amo. Dirty dancing.



The – worst – time of my life

Senza mezzi termini? Io Baby la odio.
Nel complesso “Dirty Dancing” è un brutto film. Ma brutto come ce ne sono tantissimi altri nell’universo chick flick. E di questi altri io resto comunque grande fan: vuoi perché ok, la trama è ridicola ma guarda che bei vestiti; vuoi perché gli interpreti sono dei cani ma hey, lei diventa bella e in carriera, magari succede anche a me; o vuoi semplicemente perché sono in fase premestruale, voglio vedere un film brutto, mi gira così, lasciatemi stare.
Ma Dirty Dancing, no. Io con Dirty Dancing non ce la faccio. E dio solo sa se non gli ho dato delle chance: l’avrò visto almeno cinque volte. E ogni volta, fronte aggrottata e sguardo perplesso, mi sono scervellata sul perché: perché questo film orribile non mi piace, a me che nel trash ci sguazzo più di Tarantino? A me che ascolto Trucebaldazzi, dio santo!
Poi alla fine ho capito, dove sta la magagna. È lei: è Baby. Baby deve morire.
Tu, viziata rampolla di odiosa famiglia. Tu, con un naso imbarazzante e il resto del corpo indegno di nota. Tu, che ti atteggi a rivoluzionaria ma a 17 anni vai ancora in vacanza con mamma e papà. Tu, proprio tu, non puoi conquistare Patrick Swayze esordendo con un “Ho portato un cocomero”. Va bene la sospensione dell’incredulità, ma io cercavo un filmetto da femmina, non un’ardita opera di fantascienza. Mi spiegate, voi che vi sdilinquite a suon di This could be love, becauseee…”, come diavolo fate a ciucciarvi 100 minuti netti della faccia del naso di Baby? Già solo il soprannome, poi. Cosa sei, un Mini Pony? 17 anni e ti fai chiamare Baby? Wow, devi essere davvero una ribelle.
Un casting completamente cannato, insomma. Perché in un chick flick cerco l’aspirazionalità, che cavolo. Al limite limite, l’identificazione. Ma non la dissacrazione totale della femminilità. Patrick – Johnny ha fatto proprio bene a riderle in faccia, quella prima sera. Se solo avesse continuato su quella linea, magari “Dirty Dancing” poteva venir fuori un bel film.
Firmato: quella che finalmente mette Baby in un angolo.




Ballo ballo ballo capolavoro.

La mia televisione non funziona da gennaio, e io sono troppo indolente per chiamare il tecnico. Poco male, se non fosse che sto perdendo le repliche di questo capolavoro, che Mediaset passa quelle millemila volte l’anno. E che mia madre ed io guardiamo sistematicamente. Ogni volta che lo danno. Nessun film può mettere DD in un angolo. Perché in nessun film troverete quel misto di virilità, tenerezza e pantaloni neri attillati su chiappe ballerine che è Johnny, aka Patrick Swayze, pace all’anima. Mai visto un altro uomo così pronto a difendere con le unghie, i denti e i colpi di bacino la donna che ama. DD ha la capacità di farci desiderare una ricostruzione dell’imene solo per poterselo far rompere come Baby, nel bungalow di un villaggio dopo aver passato la giornata a ballare e a trattenere la tensione sessuale (poi dice che gli uomini vogliono fare gli animatori).
Quella canzone, vogliamo parlarne? Certo, magari sarà anche responsabile del pullulare di scuole di latino-americano, però io la sento, e non solo mi catapulterei in uno di quei corsi (si, lo so che dovrei vergognarmi), ma mi sento capace di ottenere qualsiasi risultato. Voglio imparare l’arikapù? Posso! Voglio scoprire da dove provengono i razzi cosmici? Posso! Voglio un metabolismo come quello di un nuotatore olimpico 17enne senza dover fare un cazzo? Posso pure questo!
E poi, signore mie, vedersi sbocciare nell’arco di una vacanza, a 16 anni, e portarsi a letto senza sforzo il più figo del mondo che tutte le milf si vogliono fare, ma che fonte di  riscatto è per noi ex 16enni bruttarelle e sfigate? Tipo che io nei racconti ai miei futuri nipoti sostituirò in blocco la mia adolescenza con la sua, starò solo attenta ad aggiornare le musiche e la location “Sai, gioia, nonnina ha imparato la pizzica da un istruttore, che l’ha trascinata alla gara di pizzica della sagra del tarallo, dove nonnina e l’istruttore hanno trionfato trascinando tutti in un vortice di danze, e poi l’istruttore ha colto il suo fiore sulla spiaggia, col profumo del repellente anti-zanzare tutt’intorno”.
Che ve devo di’, guardatelo con tutta l’anima. Perché nessuna di noi merita un’esistenza senza la speranza di conoscere un uomo che ci salva da chi ci rompe i coglioni intimandogli che “Nessuno può mettere Baby in un angolo”, e poi ci trascina via, a vivere “il tempo migliore della nostra vita”.
 

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