Translate

venerdì 31 agosto 2012

Non stuprarmi: non ti sento. The seasoning house.


Dunque, dunque. L’avete visto “The Descent”? Vi ricordate quegli esseri disgustosi che vivono sottoterra? Ecco, il loro aspetto disgustoso era opera di Paul Hyett. Lì – ma anche altrove – sfoggiava il suo talento nel make up; in “The seasoning house” si mette alla prova alla regia. E dio santissimo, se la cosa gli riesce bene. 


“The seasoning house” ha aperto le danze del FrightFest 2012, e di questo ringrazio gli organizzatori: non si poteva far scelta migliore, per confermare le nostre altissime aspettative sull’evento. E, a festival finito, questo si qualifica senza dubbio come il FILM Non c’è storia: il best of dell’intera maratona horror.
La trama: siamo da qualche parte in zona balcanica. E scopriamo che lì è usanza che i militari rapiscano ragazzine avvenenti per rinchiuderle in un bordello e usarle come bambole gonfiabili o punch ball - a seconda dell’umore del momento. Tra le tante prede adolescenti, nella Seasoning House troviamo anche Angel: bellissima, orfana e sorda. Dal faccino così tenero che persino lo spietato gestore del bordello non se la sente di darla in pasto ai soldati allupati, e se la tiene lì come sguattera-maîtresse. Tuttavia, Angel non è scema e lo odia comunque, anche se in silenzio. E odia oggi, odia domani, un bel giorno la ragazzina si rompe le scatole di fare la bella statuina e inizia a massacrare tutti, dal bordello-man ai soldati in spedizione sessuale. Fine. 

Voi direte, so what? Cosa c’è di tanto spettacolare? Due cose: Rosie Day (Angel la sordomuta) e le morti. 

La protagonista di “The seasoning house” non solo ha occhioni azzurri che farebbero venire all’istante qualsiasi lettore di manga, ma è del ’94, non so se rendo. Poteva finire a fare la Velina, ma grazie a Dio non è nata in Italia e così abbiamo potuto scoprire quanto diavolo sia brava come attrice. Ricordatevi che per l’intero film questa non pronuncia una parola – in pratica, Martin di "The Human Centipede II", ma dal bell’aspetto – e nonostante ciò riesce a comunicarci di tutto: dalla disperazione al terrore, dall’odio alla soddisfazione post-vendetta. Per dire, nel finale ci regala uno sguardo alla “Ahhh, e mò attaccati al cazzo, buzzurro!” pari solo all’Occhio-della-madre della Corazzata Potëmkin. E non solo Rosie regge sulle sue spallucce taglia 38 l’80% del film, ma nelle interviste che seguono la proiezione si rivela anche di una modestia e di una timidezza sconcertanti. Insomma, la ragazza è LA rivelazione del FrightFest, poche storie. 

E poi ecco, dicevamo: le morti. Non voglio spoilerare troppo, ma una scena ve la devo descrivere: Angel vs Soldato Stupratore. Lui, già mal messo perché la ragazzina si rivela una specie di Van Damme, lancia un urlo di rivalsa; ed Angel gli conficca un coltello nella bocca comodamente spalancata. Così, tanto per darvi un’idea. Tra sesso e violenza, direi che “The seasoning house” può essere definita una versione light di “A Serbian Film”

Per cui, non aspettate che esca in Italia – che tanto probabilmente la censura lo bloccherà: iniziate a organizzarvi per un bel download acquisto in versione originale. Anche se dovrete attendere un pochino, temo: quella del FrightFest era l’anteprima mondiale e la platea londinese mi pareva decisamente troppo fair per aver ripreso di sgamo la proiezione.

1 commento:

  1. da vedere..ti tiene incollato per tutta la durata del film...effetti molto ben fatti ...ottimo per gli amanti del genere

    RispondiElimina