Se
anche voi eravate adolescenti all'inizio del 2000, dovreste aver visto un paio
di cosette che vi hanno segnato a vita.
Cosette che un giorno vi porteranno a educare vostro figlio a suon di "Non guardare videocassette offerte dagli sconosciuti". E naturalmente con "cosette" intendo la saga di The Ring: il primo, il secondo e pure l'originale giapponese (che èèè meglio! Così, alla Quattrocchi).
Bene, preparatevi a veder infranta questa regola di base del quieto vivere - e del continuare a vivere in generale. I protagonisti di V/H/S ci riportano indietro, in un'età dell'oro in cui la gente era più semplice, più ingenua, e non vedeva proprio nulla di male nello spingere play, una volta trovata una videocassetta misteriosa. Trovata di notte, in una casa sconosciuta. Dove l'unico abitante è un cadavere. Che, guarda caso, giace di fronte al videoregistratore.
Gente sveglia, insomma.
D'altra parte, stiamo parlando di un gruppetto di ladruncoli (parlo come mia nonna, lo so) che fanno irruzione in questa casa documentando il tutto con videocamera. Per cui difficilmente li avremmo mai visti candidati a un Nobel. Se fossero sopravvissuti, ovvio.
Ma hey, tranquilli: non vi sto spoilerando nulla. Perché tutta questa vicenda è solo la cornice: il film vero è proprio consiste in cinque mini-mockumentary, corrispondenti ai cinque video incautamente guardati dai malfattori.
Un po' stile "I racconti della cripta", dove la parte di Zio Tibia è affidata a un videoregistratore.
Ed è qua che inizia il bello - o terrificante, che dir si voglia. Non per niente V/H/S, tra le anteprime viste al FrighFest, l'ho subito eletto FILM Me la faccio addosso per eccellenza: i cinque episodi sono decisamente sconsigliati a deboli di cuore, donne incinte e chiunque sia solito dormire da solo.
Qualora la struttura di V/H/S non vi sembrasse già abbastanza incasinata, ecco a voi l'elenco degli episodi in rigoroso ordine non cronologico, bensì di gradimento.
The Sick Thing That Happened to Emily When She Was Younger
Cosette che un giorno vi porteranno a educare vostro figlio a suon di "Non guardare videocassette offerte dagli sconosciuti". E naturalmente con "cosette" intendo la saga di The Ring: il primo, il secondo e pure l'originale giapponese (che èèè meglio! Così, alla Quattrocchi).
Bene, preparatevi a veder infranta questa regola di base del quieto vivere - e del continuare a vivere in generale. I protagonisti di V/H/S ci riportano indietro, in un'età dell'oro in cui la gente era più semplice, più ingenua, e non vedeva proprio nulla di male nello spingere play, una volta trovata una videocassetta misteriosa. Trovata di notte, in una casa sconosciuta. Dove l'unico abitante è un cadavere. Che, guarda caso, giace di fronte al videoregistratore.
Gente sveglia, insomma.
D'altra parte, stiamo parlando di un gruppetto di ladruncoli (parlo come mia nonna, lo so) che fanno irruzione in questa casa documentando il tutto con videocamera. Per cui difficilmente li avremmo mai visti candidati a un Nobel. Se fossero sopravvissuti, ovvio.
Ma hey, tranquilli: non vi sto spoilerando nulla. Perché tutta questa vicenda è solo la cornice: il film vero è proprio consiste in cinque mini-mockumentary, corrispondenti ai cinque video incautamente guardati dai malfattori.
Un po' stile "I racconti della cripta", dove la parte di Zio Tibia è affidata a un videoregistratore.
Ed è qua che inizia il bello - o terrificante, che dir si voglia. Non per niente V/H/S, tra le anteprime viste al FrighFest, l'ho subito eletto FILM Me la faccio addosso per eccellenza: i cinque episodi sono decisamente sconsigliati a deboli di cuore, donne incinte e chiunque sia solito dormire da solo.
Qualora la struttura di V/H/S non vi sembrasse già abbastanza incasinata, ecco a voi l'elenco degli episodi in rigoroso ordine non cronologico, bensì di gradimento.
The Sick Thing That Happened to Emily When She Was Younger
L'intero episodio consiste in una videochat - e già qui, applausi per la
tecnica. La schermata di SkypeTaroccatoPerRagioniLegali ci presenta Emily e
James, fidanzati, che se la chattano tranquillamente, sera dopo sera. Tutto
normale, se non fosse che la casa della ragazza si scopre infestata di strane
presenze, che lei ogni notte mostra con nonchalance al suo innamorato tramite webcam.
Detta così sembra cosa da niente, ma fidatevi: questo episodio vale come
allenamento al salto in alto. Senza contare il colpo di scena finale, che…non
fatemi parlare o vi rovino tutto. Insomma, se ci fosse un premio specifico per
il miglior corto-mockumentary-horror, vincerebbe questo.
Second Honeymoon
Second Honeymoon
Ecco, parlare di questo episodio senza cadere nello spoiler mi fa sentire un
po' un elefante alle prese col funambolismo. Vi dirò solo che:
- i protagonisti sono una giovane coppia in viaggio: foto ricordo standard, momenti pucci pucci, itinerario scontato - i classici americani polli, o almeno così pare;
- una sera bussa alla stanza del loro motel una strana ragazza, in cerca di un passaggio. E da lì parte un'escalation di tensione, che culmina anche in questo caso in un finale pazzesco. Bello, inquietante e perverso: sono le uniche cose che posso dire senza svelare altro.
10/31/98
Mettiamola così: magari tu sei una ragazza tanto carina, e ti sei pure vestita da battona chic. Ma proprio quella sera, nel locale dove risplendevi fino a un secondo prima, entra Kate Moss. E tu sei fottuta per sempre.
Questo episodio purtroppo risente dell'effetto Kate Moss: preso di per sé non è affatto male, ma messo accanto ai due di cui sopra finisce per fare un po' da tappezzeria.
In pratica, è la sera di Halloween. E un gruppetto di amici si dirige a una festa. Solo che sbaglia drammaticamente location e finiscono tutti in una casa che pare presa d'assalto dai Poltergeist. Il colpo di scena, inutile dirlo, è il marchio di fabbrica di V/H/S. Solo che in questo caso si inizia a fiutarlo con troppo anticipo, e il risultato finale è un po' un "Boh…si, ma anche no".
Amateur Night
- i protagonisti sono una giovane coppia in viaggio: foto ricordo standard, momenti pucci pucci, itinerario scontato - i classici americani polli, o almeno così pare;
- una sera bussa alla stanza del loro motel una strana ragazza, in cerca di un passaggio. E da lì parte un'escalation di tensione, che culmina anche in questo caso in un finale pazzesco. Bello, inquietante e perverso: sono le uniche cose che posso dire senza svelare altro.
10/31/98
Mettiamola così: magari tu sei una ragazza tanto carina, e ti sei pure vestita da battona chic. Ma proprio quella sera, nel locale dove risplendevi fino a un secondo prima, entra Kate Moss. E tu sei fottuta per sempre.
Questo episodio purtroppo risente dell'effetto Kate Moss: preso di per sé non è affatto male, ma messo accanto ai due di cui sopra finisce per fare un po' da tappezzeria.
In pratica, è la sera di Halloween. E un gruppetto di amici si dirige a una festa. Solo che sbaglia drammaticamente location e finiscono tutti in una casa che pare presa d'assalto dai Poltergeist. Il colpo di scena, inutile dirlo, è il marchio di fabbrica di V/H/S. Solo che in questo caso si inizia a fiutarlo con troppo anticipo, e il risultato finale è un po' un "Boh…si, ma anche no".
Amateur Night
No, beh, questo episodio è una cagata, posso dirvelo subito. Giovanotti
bricconcelli vanno in discoteca a caccia di amore biblico, ma beccano una
vampira-cannibale-non si capisce bene cosa diamine è. Fine. Molto sangue per
nulla.
Tuesday the 17th
Sarò onesta: io questa storia non l'ho capita. E sarò ancora più onesta: sospetto che sia un problema relativo più alla sceneggiatura che alla mia lentezza mentale.
E' tutto molto Blair Witch Project - ragazzi nel bosco che iniziano a morire, di fronte alla videocamera - ma senza nemmeno uno straccio di witch. Mi ha lasciata più preda della perplessità che del terrore.
Comunque tranquilli: l'ordine cronologico degli episodi garantisce un'ottima alternanza di perfezione e cagata. Quindi alla fine uscirete dalla sala annuendo compiaciuti e pensando "Massì, mi è piaciuto un bel po', questo V/H/S!".
Tuesday the 17th
Sarò onesta: io questa storia non l'ho capita. E sarò ancora più onesta: sospetto che sia un problema relativo più alla sceneggiatura che alla mia lentezza mentale.
E' tutto molto Blair Witch Project - ragazzi nel bosco che iniziano a morire, di fronte alla videocamera - ma senza nemmeno uno straccio di witch. Mi ha lasciata più preda della perplessità che del terrore.
Comunque tranquilli: l'ordine cronologico degli episodi garantisce un'ottima alternanza di perfezione e cagata. Quindi alla fine uscirete dalla sala annuendo compiaciuti e pensando "Massì, mi è piaciuto un bel po', questo V/H/S!".
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