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giovedì 5 febbraio 2015

Era meglio la marmotta che confezionava la cioccolata – Zombeavers

“Ricapitoliamo, signor Rubin. Lei vuole fare un film su dei castori zombie che uccidono degli studenti in vacanza in una casa in campagna. E vuole che io le dia dei soldi.”

“Esatto, signor Produttore!”

“E come pensa di trascinare i giovinetti al cinema per vedere questo … film?”

“Ma è semplice signor Produttore. Come se fossi un contadino ucraino di fronte a un campo: disseminandolo di patata.”

“PRESTO! UN ASSEGNO PER QUEST’UOMO!”



Innovative tecniche di marketing.
E quindi, oggi si parla di “Zombeavers”. La trama ve l’ho praticamente riassunta nelle prime due righe, ma approfondiamo: un fusto di rifiuti pericolosi rotola da un camion durante lo spostamento e finisce nella diga di un gruppo di castori.

Nel frattempo, Mary, Zoe e Jenn, tre amiche del college, decidono di passare un fine settimana nella casa di campagna dei cugini di Mary. Il piano è disintossicarsi da ragazzi e cellulari, perché Sam, il ragazzo di Jenn, l’ha tradita con una non identificata ragazza.

Lui che tradisce lei. Signori, la fantascienza.
I fidanzati delle tre però decidono di presentarsi a sorpresa, perché agli sceneggiatori far morire solo tre persone non sembrava carino. Da qui in poi inizia una lotta senza quartiere con gli scaltri castori, i quali hanno evidentemente nozioni di comunicazione e radiazione elettromagnetica perché capiscono che tagliare i fili del telefono equivale a isolare dal resto del mondo le loro prede.

La visione del film, che immagino avrete capito è un po’ una vaccata, mi ha sollevato tutta una serie di dubbi a cui ho invano tentato di dare risposta:

 
Il feroce leader dei castori zombie.

-Perché i pupazzi dei castori sono fatti così male? Avete bussato alla Trudi e avete trovato chiuso?

-Perché i castori entrano in contatto con l’acqua del lago e si zombizzano mentre i villeggianti no? Il consulente scientifico del film è forse Roberto Giacobbo?
-Non bastavano i castori? Perché avete voluto far recitare pure i cani?

-Perché tre belle ragazze stanno insieme a tre uomini che, volendo fare un complimento, potrei solo definire cessi a pedali? È perché, contrariamente ad Alex Britti, noi donne non preferiamo stare qui da sole che con una finta compagnia?

-Perché le tette si vedono così poco? (questo è l’interrogativo che premeva il mio ragazzo)

-Perché, se volevo vedere dei castori, non mi sono limita a questi?

-Perché madre natura non mi ha dotata del fisico dell’attrice che interpreta Jenn?

-Ma soprattutto, perché ho visto questo film?

 
Espressione tipo dello spettatore durante il film.

Perché “Pride and prejudice and zombies”, film dove il mio libro preferito – la cui trama è alla base di circa il 95,233342% dei chick flick – si fonde con i miei mostri preferiti, e che porterà a eventi epocali come la discesa dei cavalieri dell’Apocalisse, lo svelamento del contenuto della valigetta di “Pulp Fiction” e la rottura della lama dei coltelli di Chef Tony, non è ancora uscito.


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