Dunque, dunque. L’avete visto “The Descent”? Vi ricordate
quegli esseri disgustosi che vivono sottoterra? Ecco, il loro aspetto
disgustoso era opera di Paul Hyett. Lì – ma anche altrove – sfoggiava
il suo talento nel make up; in “The seasoning house” si mette alla prova alla
regia. E dio santissimo, se la cosa gli riesce bene.
“The seasoning house” ha aperto le danze del FrightFest 2012, e di questo ringrazio gli organizzatori: non si poteva far scelta
migliore, per confermare le nostre altissime aspettative sull’evento. E, a
festival finito, questo si qualifica senza dubbio come il FILM Non c’è
storia: il best of dell’intera maratona horror.
La trama: siamo da qualche parte in zona balcanica. E
scopriamo che lì è usanza che i militari rapiscano ragazzine avvenenti per
rinchiuderle in un bordello e usarle come bambole gonfiabili o punch ball - a
seconda dell’umore del momento. Tra le tante prede adolescenti, nella Seasoning
House troviamo anche Angel: bellissima, orfana e sorda. Dal faccino così tenero
che persino lo spietato gestore del bordello non se la sente di darla in pasto
ai soldati allupati, e se la tiene lì come sguattera-maîtresse. Tuttavia, Angel
non è scema e lo odia comunque, anche se in silenzio. E odia oggi, odia domani,
un bel giorno la ragazzina si rompe le scatole di fare la bella statuina e
inizia a massacrare tutti, dal bordello-man ai soldati in spedizione sessuale. Fine.
Voi direte, so what? Cosa c’è di tanto spettacolare? Due cose:
Rosie Day (Angel la sordomuta) e le morti.
La protagonista di “The seasoning house” non solo ha
occhioni azzurri che farebbero venire all’istante qualsiasi lettore di manga,
ma è del ’94, non so se rendo. Poteva finire a fare la Velina, ma grazie a Dio
non è nata in Italia e così abbiamo potuto scoprire quanto diavolo sia brava
come attrice. Ricordatevi che per l’intero film questa non pronuncia una
parola – in pratica, Martin di "The Human Centipede II", ma dal
bell’aspetto – e nonostante ciò riesce a comunicarci di tutto: dalla
disperazione al terrore, dall’odio alla soddisfazione post-vendetta. Per dire,
nel finale ci regala uno sguardo alla “Ahhh, e mò attaccati al cazzo, buzzurro!”
pari solo all’Occhio-della-madre della Corazzata Potëmkin. E non solo Rosie regge sulle sue spallucce taglia 38
l’80% del film, ma nelle interviste che seguono la proiezione si rivela anche
di una modestia e di una timidezza sconcertanti. Insomma, la ragazza è LA
rivelazione del FrightFest, poche storie.
E poi ecco, dicevamo: le morti. Non voglio spoilerare
troppo, ma una scena ve la devo descrivere: Angel vs Soldato Stupratore. Lui,
già mal messo perché la ragazzina si rivela una specie di Van Damme, lancia un
urlo di rivalsa; ed Angel gli conficca un coltello nella bocca comodamente
spalancata. Così, tanto per darvi un’idea. Tra sesso e violenza, direi che “The
seasoning house” può essere definita una versione light di “A Serbian Film”.
Per cui, non aspettate che esca in Italia – che tanto
probabilmente la censura lo bloccherà: iniziate a organizzarvi per un bel download
acquisto in versione originale. Anche se dovrete attendere un pochino, temo:
quella del FrightFest era l’anteprima mondiale e la platea londinese mi pareva
decisamente troppo fair per aver ripreso di sgamo la proiezione.