The – worst – time of my life
Senza mezzi termini? Io Baby la odio.
Nel complesso “Dirty Dancing” è un brutto film. Ma brutto come ce ne
sono tantissimi altri nell’universo chick flick. E di questi altri io resto
comunque grande fan: vuoi perché ok, la trama è ridicola ma guarda che bei
vestiti; vuoi perché gli interpreti sono dei cani ma hey, lei diventa bella e
in carriera, magari succede anche a me; o vuoi semplicemente perché sono in
fase premestruale, voglio vedere un film brutto, mi gira così, lasciatemi
stare.
Ma Dirty Dancing, no. Io con Dirty Dancing non ce la faccio. E dio
solo sa se non gli ho dato delle chance: l’avrò visto almeno cinque volte. E
ogni volta, fronte aggrottata e sguardo perplesso, mi sono scervellata sul
perché: perché questo film orribile non mi piace, a me che nel trash ci sguazzo
più di Tarantino? A me che ascolto Trucebaldazzi, dio santo!
Poi alla fine ho capito, dove sta la magagna. È lei: è Baby. Baby
deve morire.
Tu, viziata rampolla di odiosa famiglia. Tu, con un naso
imbarazzante e il resto del corpo indegno di nota. Tu, che ti atteggi a rivoluzionaria
ma a 17 anni vai ancora in vacanza con mamma e papà. Tu, proprio tu, non puoi
conquistare Patrick Swayze esordendo con un “Ho portato un cocomero”. Va bene
la sospensione dell’incredulità, ma io cercavo un filmetto da femmina, non un’ardita
opera di fantascienza. Mi spiegate, voi che vi sdilinquite a
suon di “This could be love, becauseee…”, come diavolo fate a
ciucciarvi 100 minuti netti della faccia del naso di Baby? Già solo il
soprannome, poi. Cosa sei, un Mini Pony? 17 anni e ti fai chiamare Baby? Wow,
devi essere davvero una ribelle.
Un casting completamente
cannato, insomma. Perché in un chick flick cerco l’aspirazionalità, che cavolo.
Al limite limite, l’identificazione. Ma non la dissacrazione totale della
femminilità. Patrick – Johnny ha fatto proprio bene a riderle in faccia, quella
prima sera. Se solo avesse continuato su quella linea, magari “Dirty Dancing”
poteva venir fuori un bel film.
Firmato: quella che
finalmente mette Baby in un angolo.
Ballo ballo ballo capolavoro.
La
mia televisione non funziona da gennaio, e io sono troppo indolente per
chiamare il tecnico. Poco male, se non fosse che sto perdendo le repliche di
questo capolavoro, che Mediaset passa quelle millemila volte l’anno. E che mia
madre ed io guardiamo sistematicamente. Ogni volta che lo danno. Nessun film
può mettere DD in un angolo. Perché in nessun film troverete quel misto di
virilità, tenerezza e pantaloni neri attillati su chiappe ballerine che è Johnny,
aka Patrick Swayze, pace all’anima. Mai visto un altro uomo così pronto a
difendere con le unghie, i denti e i colpi di bacino la donna che ama. DD ha la
capacità di farci desiderare una ricostruzione dell’imene solo per poterselo
far rompere come Baby, nel bungalow di un villaggio dopo aver passato la
giornata a ballare e a trattenere la tensione sessuale (poi dice che gli uomini
vogliono fare gli animatori).
Quella
canzone, vogliamo parlarne? Certo, magari sarà anche responsabile del pullulare
di scuole di latino-americano, però io la sento, e non solo mi catapulterei in
uno di quei corsi (si, lo so che dovrei vergognarmi), ma mi sento capace di
ottenere qualsiasi risultato. Voglio imparare l’arikapù? Posso! Voglio scoprire
da dove provengono i razzi cosmici? Posso! Voglio un metabolismo come quello di
un nuotatore olimpico 17enne senza dover fare un cazzo? Posso pure questo!
E
poi, signore mie, vedersi sbocciare nell’arco di una vacanza, a 16 anni, e
portarsi a letto senza sforzo il più figo del mondo che tutte le milf si
vogliono fare, ma che fonte di riscatto
è per noi ex 16enni bruttarelle e sfigate? Tipo che io nei racconti ai miei
futuri nipoti sostituirò in blocco la mia adolescenza con la sua, starò solo attenta
ad aggiornare le musiche e la location “Sai, gioia, nonnina ha imparato la
pizzica da un istruttore, che l’ha trascinata alla gara di pizzica della sagra
del tarallo, dove nonnina e l’istruttore hanno trionfato trascinando tutti in
un vortice di danze, e poi l’istruttore ha colto il suo fiore sulla spiaggia,
col profumo del repellente anti-zanzare tutt’intorno”.
Che
ve devo di’, guardatelo con tutta l’anima. Perché nessuna di noi merita
un’esistenza senza la speranza di conoscere un uomo che ci salva da chi ci
rompe i coglioni intimandogli che “Nessuno può mettere Baby in un angolo”, e poi
ci trascina via, a vivere “il tempo migliore della nostra vita”.
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