Se
Dante fosse stato una donna, probabilmente nel mezzo del cammin
della sua vita si sarebbe ritrovato in un bar pieno di maschi inadatti:
il non
richiamatore, il ventilatore (che è l’equivalente maschile della
profumiera:
te lo sventola davanti come le pale di un ventilatore, e come il
ventilatore,
se hai caldo è perfettamente inutile), il puttanello, il dittatore…
eccolo l’inferno
di una donna. In più Gigi, la protagonista interpretata da Ginnifer
Goodwin, oltre
alla difficoltà conclamata dalle statistiche di trovare un uomo decente
quando
sei intorno ai 30 (perché mica parlo per esperienza personale io, no no)
ci
mette del suo: uno le dice “ci sentiamo” e lei gli corre appresso per
sapere chi
dei due deve farsi sentire; guarda un uomo con gli occhi del bisogno, e
quando si parla di bisogni a un uomo interessano solo le parole
crociate; chiama invece di farsi
chiamare. Insieme a lei, Jennifer Aniston che sta con Ben Affleck da 7
anni,
che la ama ma non vuole sposarsi, e Jennifer Connelly sposata con
Bradley
Cooper.
Ora, Bradley Cooper è la prova vivente che Lombroso aveva ragione. Tu
non puoi stare con uno con quella faccia e pensare che ti vada di culo. Non
perché non sia capace di amare, anzi: è capace di amare l’intera popolazione
femminile mondiale, poli inclusi. Bradley interpreta lo stronzo che si è
sposato perché si sentiva in dovere. Solida base per un matrimonio. Soprattutto
quando c’è in giro Scarlett Johansson, altra prova dell’esattezza della teoria
lombrosiana, che se c’hai la faccia da zoccola, probabilmente pure il resto lo
è (e comunque Scarlett ha la cellulite, tiè). Tra l’altro,
Bradley caro, preferire Scarlett a Jennifer Connelly è come mettersi il
vestituccio di Zara per andare al Gran Galà, quando nell’armadio hai uno
Chanel.
Comunque, le nostre tre amiche si barcamenano tra le loro relazioni
dandosi consigli e dissezionando ogni comportamento maschile con la precisione
di un ricercatore del Cern. Un particolare del film che ho apprezzato è che ad
aggiungersi al coro di consigliori non c’è solo il solito amico gay, ma un
amico etero. Barista. Categoria che insieme ai camerieri io amo supremamente. Gigi
analizza i suoi incontri come un antropologo culturale fa con una tribù di
agricoltori del Malebo. Alex, il barista, glieli smonta con la grazia con cui i
fratelli ti distruggono le barbie. Perché i giri che il nostro cervello fa per capire
certi comportamenti maschili, per un uomo sono totalmente insensati. Ragazze,
noi scriviamo a “Cioè”! Ma voi ve lo immaginate vostro fratello che scrive
“Caro signor Cioè, ho appoggiato i miei jeans sulla sedia dove il giorno prima
l’amica di mia sorella si era seduta mentre facevano la versione di greco. Ho
perso la verginità?”.
Dicevamo. Due ore piacevoli .
Perché è divertente, perché ognuna di loro arriva alla soluzione più giusta,
perché dà speranza, perché si versano quelle due lacrimine che aiutano sempre. Ma
soprattutto, perché vedrete un confronto tra uomini e donne che non preveda la
sintonizzazione su un programma di Maria De Filippi. E scusate se è poco.
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