Ci sono
persone (donne) che considerano la gravidanza l'esperienza più emozionante
della vita. E loro le lasciamo a guardarsi "24 ore in sala parto" su
Realtime.
Ce ne sono
altre (donne e uomini) che la pensano in modo un po' diverso. Ovvero: avere una
specie di Alien che cresce dentro di sé è un fatto talmente disgustoso che già
solo l'idea basta a provocare le famose nausee mattutine. Ecco, io appartengo a
questa seconda categoria.
Per cui
condivido appieno il pensiero che deve aver ispirato questo fantastico horror
francese: dove non arriva il sangue, arriva la placenta. E dov'è che arriva?
Dritta dritta a colpire occhi e stomaco dello spettatore.
Ora, parliamoci
chiaro: chi ama il genere avrà sicuramente notato che da un po' di tempo la
Francia sta partorendo - giustappunto - dei veri capolavori horror. Ma "À
l'intérieur" è un fuoriclasse, gente. Perché raggiunge un equilibrio
perfetto tra tensione thriller e violenza splatter: nella prima parte del film
si salta dal divano, nella seconda si salta dal divano per correre in bagno a
vomitare. E difatti in Italia, dove la mamma è sempre la mamma e sulla
gravidanza non si scherza, "À l'intérieur" non è mai stato distribuito.
Ma tranquilli: potete comodamente vedervelo in lingua originale, anche se del
francese capite solo "baguette" e "abat-jour". In questo
film infatti non si parla: si urla e basta.
Tutto inizia
con un incidente stradale. Due auto si scontrano: al volante di una di queste
c'è Sarah, la ragazza che scopriremo essere la nostra protagonista. Incinta.
Insieme al marito, che ci lascia le penne. La donna e il nascituro invece per
ora si salvano. PER ORA.
La gravidanza
prosegue e si arriva alla vigilia del parto. L'ultima notte da gravida, Sarah
decide di passarla a casa da sola. E vabbè, questo dettaglio della
sceneggiatura in effetti è difficile da giustificare. Ma noi siamo abituati a
teenager che anziché pomiciare in camera loro preferiscono farlo proprio in luoghi dimenticati da Dio, per cui
non stiamo qui a razionalizzare.
Dopo un quarto
d'ora di film, appare comunque già chiaro che Sarah ha fatto una stronzata. Una
strana donna, inquietante come un personaggio Lynchiano, inizia ad aggirarsi
intorno alla villetta della ragazza. Quindi, ricapitoliamo: è notte fonda,
Sarah è sola come un cane, incinta che di più non si può e assediata da una
sconosciuta. Secondo voi, c'è da aspettarsi un lieto fine?
Io dico solo:
finché siete in tempo - quindi entro la prima mezzora di film - andate a fare
scorta di Plasil. E una volta finita la carneficina - perché si, suvvia, non è
uno spoiler: è ovvio che ci sarà una carneficina - valutate seriamente
l'adozione come alternativa alla gravidanza.
P.S. A un
certo punto la protagonista partorisce il neonato dalla bocca. Così, perché non
vi vedevo ancora adeguatamente disgustati.
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